
L’Accademia di Platone, mosaico dalla Villa di Titus Siminius Stephanus, Pompei
Ben pensare e/o ben dire
La dialettica rappresenta il dostoevskijano “eterno fondo” della filosofia, il vizio oscuro nel quale la speculazione occidentale viene inesorabilmente risospinta nel suo rapporto con la verità e l’alterità.
Il peccato di origine della dialettica, concepita come forma egemone della razionalità e della relazionalità in risposta all’esigenza di senso dalla filosofia dell’occidente, trova nel dialogo, all’incontro tra la conoscenza logica e la ricerca della persuasione, quel territorio liminare, nella duplice accezione di confine e di soglia, in cui la ragione stessa viene ad originarsi come prassi e a costituirsi come teoresi.
Logica e retorica non rappresentano esclusivamente due tensioni ineludibili della dialettica, ma ne incarnano due derive estreme a partire dalle quali si delinaeano eterogenee fisionomie della ragione.